Come sta la 194, la legge sull’interruzione volontaria della gravidanza?
Per saperlo avremmo bisogno dei dati, ma quelli della relazione di attuazione del Ministero della salute sono chiusi, aggregati per regione e vecchi.
Cioè sono poco utili e poco a fuoco. È come ricevere un invito a cena senza avere l’indirizzo preciso.
Dove andiamo? A chi chiediamo indicazioni? Immaginate di voler sapere se in un ospedale si eseguono le interruzioni volontarie della gravidanza, perché non in tutti gli ospedali si può abortire, quanti ginecologi ci sono e quanti di questi sono obiettori di coscienza. È possibile? Non proprio.
Che fare? O avete un amico medico, meglio se in buoni rapporti con la direzione sanitaria di quell’ospedale, oppure potete provare a telefonare o a mandare una email, ma in questo caso potrebbe volerci molto tempo e non è nemmeno detto che riuscirete a ottenere questa informazione.
Perché le Asl o i singoli ospedali non sempre rispondono, anche se dovrebbero, oppure elencano scuse burocratiche e amministrative e difficoltà nel recuperare i dati.
Ecco perché Mai dati, perché i numeri delle singole strutture non ci sono o si trovano solo con molta fatica. Abbiamo bisogno di una mappa dettagliata e aggiornata, disegnata a partire da dati aperti e ufficiali. Li abbiamo chiesti, ce li hanno mandati (non tutti).
Abbiamo bisogno di questi dati sui quali non dobbiamo fare ipotesi magiche o essere costrette a verifiche complicatissime. Speriamo che tutti questi (mai) dati si possano trovare presto e facilmente sui siti istituzionali. Senza bisogno di una caccia al tesoro.
INFORMAZIONI
- ISBN: 978-8860448644
Chiara Lalli
Chiara Lalli insegna Storia della medicina all’Università di Roma Sapienza. Scrive per il Corriere della Sera, Sette, La Lettura, Wired e Le Scienze. Ha pubblicato libri di bioetica e di filosofia pratica con Fandango, Mondadori, Il Mulino e Il Saggiatore.
Sonia Montegiove
Giornalista, informatica, consigliera dell’Ordine dei Giornalisti Regionale Umbria, ha fatto parte del gruppo di esperti nominati dal Ministero dell’Innovazione per individuare misure di contrasto all’hate speech. Collabora da oltre venti anni con scuole, università, ordini professionali, imprese su progetti di educazione all’uso consapevole della rete. Attivista del software libero ha supportato il Ministero della Difesa nel realizzare la più grande migrazione a open source d’Italia.
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