Le voci perdute degli dèi presenta, per la prima volta in italiano, un’antologia dei saggi più significativi di Julian Jaynes, in cui lo psicologo americano delinea la sua originale tesi sull’origine della coscienza.
Attraverso un viaggio appassionante fra teoria del linguaggio, testimonianze storico-letterarie e osservazioni neurofisiologiche, Jaynes mostra che la coscienza è soltanto una forma recente, faticosamente conquistata, che si distacca dal fondo arcaico della “mente bicamerale”.
A cura di Marco Carassai

Julian Jaynes
Julian Jaynes (1920-1977) fu uno psicologo statunitense, che studiò presso Harvard University, McGill e Yale. Dopo gli studi, trascorse diversi anni in Inghilterra come attore e drammaturgo, fino a quando tornò negli Stati Uniti come docente di Psicologia presso la Princeton University. I suoi primi lavori incentrati sullo studio del comportamento animale lo condussero presto allo studio della coscienza umana, al quale consacrò la sua opera rivoluzionaria del 1978 intitolata Il crollo della mente bicamerale e l’origine della coscienza (Adelphi, 1984).