Un limpido talento critico, una capacità fuori dal comune di orientarsi nell’universo contemporaneo di segni e linguaggi plurali: con sguardo allenato da continue combinazioni tra passioni profonde e interessi eclettici, Susan Sontag traccia un’originalissima, radicale rotta attraverso la teoria, la letteratura, il cinema, il teatro e le arti degli anni Sessanta del ’900. Prima dell’«età del nichilismo», Sontag scrive gli articoli riuniti nel 1966 in Contro l’interpretazione, il suo libro d’esordio come saggista: «un atto di liberazione intellettuale» che la fa in breve diventare una figura di riferimento dello scenario contemporaneo, delle sue rivelazioni, trasgressioni, sperimentazioni, illusioni, della sua opposizione alle gerarchie (alto/basso) e alle polarità (forma/contenuto, intelletto/sentimento). Che scriva dello «stile» come centro di gravità dell’espressione artistica o disegni una mappa dettagliata e ormai classica delle forme della sensibilità «Camp», che parli degli happening in cui l’azione evade dai teatri o si sposti dal diario di Pavese ai Taccuini di Camus, dalla libertà di Genet alla coscienza disgustata di Sartre, il filo delle parole di Susan Sontag non perde il suo obiettivo: evitare che il vaso di Pandora dell’interpretazione-superfetazione si rovesci sull’esperienza dell’opera d’arte, deformandola e saturandola di “significati” a proprio uso e consumo.
INFORMAZIONI
- Pagine 420
- ISBN: 978-8874529162

Susan Sontag
Di Susan Sontag (1933-2004), tra gli intellettuali statunitensi piú influenti della seconda metà del ’900, nottetempo ha pubblicato i primi due volumi dei diari finora inediti in Italia, Rinata (2018) e La coscienza imbrigliata al corpo (2019), cui sono seguiti il romanzo L’amante del vulcano (2020) e i saggi Malattia come metafora e L’Aids e le sue metafore (2020) e Davanti al dolore degli altri (2021). Davanti al dolore degli altri, che torna sulle riflessioni epocali del precedente Sulla fotografia (1977), fa parte del progetto di ripubblicazione da parte di nottetempo di alcune tra le opere piú note di Susan Sontag.
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