Il Sud, e in particolare la Capitanata, è diventato da diversi anni meta di decine di migliaia di immigrati che accorrono per la stagione della raccolta del pomodoro. Raccogliere l’“oro rosso” è un lavoro durissimo che spezza la schiena e le braccia, ma viene pagato pochissimo. Sono lavoratori inquadrati in situazioni di vita e di lavoro addirittura precapitalistiche: alloggiati in ruderi fatiscenti, sono anche sottoposti alle vessazioni, spesso sadiche, dei “caporali”, che offrono il loro lavoro a un mondo delle imprese che se ne serve per comprimere i costi. Talvolta, questi nuovi “cafoni”, così diversi dai “cafoni” di ieri, hanno anche difficoltà ad avere pagato quel poco che era stato pattuito. E alle proteste non di rado ci scappa il morto. Una situazione barbarica che flagella come un tumore sociale vaste aree dell’Ita- lia, dove sembra essere del tutto assente lo stato di diritto, e dove vale la sola legge dell’esercizio della violenza bruta. Questo romanzo-inchiesta, un vero e proprio viaggio agli inferi, svela le vite, i destini personali e le dinamiche più profonde della faccia più “nera” del nostro Paese.
INFORMAZIONI
- Pagine 272
- ISBN: 978-8807888137

Alessandro Leogrande
Alessandro Leogrande (Taranto, 1977 – Roma, 2017) è stato vicedirettore del mensile Lo Straniero. Ha collaborato con il Corriere del Mezzogiorno, il Riformista, Saturno (inserto culturale de il Fatto Quotidiano), Rai Radio 3. Con Uomini e caporali ha vinto il Premio Napoli – Libro dell’Anno, il Premio della Resistenza Città di Omegna, il Premio Sandro Onofri per il reportage narrativo e il Premio Biblioteche di Roma.
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