Quando Il grande quaderno apparve in Francia a metà degli anni Ottanta, fu una sorpresa. La sconosciuta autrice ungherese rivela un temperamento raro in Occidente: duro, capace di guardare alle tragedie con quieta disperazione. In un Paese occupato dalle armate straniere, due gemelli, Lucas e Klaus, scelgono due destini diversi: Lucas resta in patria, Klaus fugge nel mondo cosiddetto libero. E quando si ritroveranno, dovranno affrontare un Paese di macerie morali. Storia di formazione, la Trilogia della città di K. ritrae un’epoca che sembra produrre soltanto la deformazione del mondo e degli uomini, e ci costringe a interrogarci su responsabilità storiche ancora oscure.
INFORMAZIONI
- Pagine 392
- ISBN: 978-8806219307
Agota Kristof
Scrittrice ungherese. Nel 1956 è spettatrice dell’invasione del suo paese da parte dei carri armati sovietici. Fuggita con la famiglia in Svizzera, trova un impiego presso una fabbrica di orologi. Comincia a scrivere nella sua lingua di adozione, il francese, prima testi per il teatro, poi romanzi che la impongono all’attenzione del grande pubblico: Il grande quaderno (1987), La prova (1990), La terza menzogna (1992) – che nella traduzione italiana confluiscono a formare La trilogia della città di K (1998) – in cui le storie parallele di due gemelli, Klaus e Lucas, si dipanano in un labirinto di disperazione morale e bruciante dolcezza, sullo sfondo di una guerra divoratrice.
Anche nelle opere successive (Ieri, 1995; L’analfabeta, 2004; Dove sei Mathias?, 2006) la sua prosa scarna e tagliente scandisce i battiti di un mondo allucinato e crudele, consegnando al lettore una testimonianza impietosa, venata di dolente nostalgia.
Tra i libri pubblicati in italiano, ricordiamo anche la raccolta di racconti La vendetta (Einaudi 2005) e Chiodi, edito da Casagrande nel 2018.
Muore a Neuchâtel – era naturalizzata svizzera – 27 luglio 2011.
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