Resistendo ad ogni tentativo di sintesi, rifuggendo da ogni idea di totalizzazione, Surplace apre la propria forma a un’indecidibilità che la fa apparire contemporaneamente stessa e altra, conclusa e interminabile, ponendoci di fronte ad una tensione costruttiva che si specchia nel suo possibile mancare.
Tutto avviene come se in Surplace – che, a tutti gli effetti, si propone più come una installazione bidimensionale più che come una semplice mostra di fotografia – l’ars combinatoria di Bettazzi si materializzasse in una nuova e sempre provvisoria tipologia di “natura morta” che di volta in volta lambisce il genere, rimando con esso, senza mai veramente incarnarlo.
INFORMAZIONI
- Pagine 52
- Formato: 17×24
- ISBN: 979-128087045

Chiara Bettazzi
Chiara Bettazzi vive e lavora a Prato. Nelle sue installazioni così come nei recenti cicli fotografici di grande formato, ritornano, a partire dal 2013, assemblaggi plastici di oggetti. Ha esposto in Musei e spazi privati, le sue opere sono in collezioni private e pubbliche tra cui: Castello di Ama, Gaiole in Chianti; Santa Maria Della Scala, Siena; Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno; Collezione Farnesiana, Roma; Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma.
Fra le mostre recenti: Rampa di Lancio, 2021, a cura di Sergio Risaliti e Antonella Nicola. Legoli (Peccioli, Pisa); Andature / Chiara Bettazzi – Daniela De Lorenzo, 2021, a cura di Marcella Cangioli, Antonella Nicola, Saretto Cincinelli, Museo Marino Marini, Firenze; A tutti gli effetti, 2021, a cura di Alessandro Sarri, Villa Romana, Firenze; Still Life, 2021 a cura di Davide Sarchioni. BBs-pro / Accaventiquattro, Prato; On Flower Power. The role of the vase in the culture of art, kraft and design, 2019, a cura di Martì Guixè, La Galleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea, Roma; Cabinet 2019. Castello di Ama, Gaiole in Chianti (Siena). Il Mondoinfine: vivere tra le rovine, 2018, a cura di Ilaria Bussoni, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma; What about my objects?, 2017 a cura di Alessandro Gallicchio, Localedue, Bologna.