Nella vita e nell’arte la Cvetaeva aspirò sempre, impetuosamente, avidamente, quasi rapacemente, alla finezza e alla perfezione: e nell’inseguirle si spinse molto in avanti, sorpassò tutti. Oltre al poco che ci è noto, essa ha scritto una quantità di cose che da noi sono ancora sconosciute: opere immense, tempestose… La loro pubblicazione segnerà un grande trionfo e una rivoluzione per la nostra poesia che, inaspettatamente, si arricchirà di un dono tardivo straordinario.
Così scriveva, nel 1956, Boris Pasternak, preconizzando per la sua sfortunata amica grandi, e tardivi, riconoscimenti. Oggi la Cvetaeva è unanimemente considerata una delle più alte voci della poesia del nostro secolo.
INFORMAZIONI
- Pagine 240
- ISBN: 978-8807901126

Marina Ivanovna Cvetaeva
Marina Ivanovna Cvetaeva (1892-1941), poetessa russa oggi considerata al livello di Majakovskij, di Pasternak e dell’Achmatova, visse gli anni del regime di Stalin, che censurò e rifiutò la sua opera, vicina all’ideologia anticomunista dell’Armata bianca. Perseguitata e separata dalla sua famiglia, la Cvetaeva morì suicida nel 1941, finendo nell’oblio fino agli anni sessanta, quando venne riscoperta.