L’umanità è fatta di mescolanze: come insegnano le culture mediterranee, caraibiche, sudamericane, il meticciato rappresenta un destino ineluttabile: non da subire passivamente, bensì da considerare come un’occasione imperdibile per una decisa apertura alla diversità e alla scelta. È il momento di promuovere l’essere transculturale, la nuova mobilità planetaria, di affrontare il nostro tempo con strumenti interpretativi adatti, senza alcun timore. Nessuno perderà la propria identità, al contrario la rafforzerà e la celebrerà, attraverso il processo di ibridazione.
Questo saggio, in una nuova edizione ampliata e rivista, destruttura, anzi decolonizza la nostra mente, e prova a pensare per nuove categorie. Partendo dalla storia si intraprende un percorso che si pone come il ‘manifesto del meticciato contemporaneo’: una riflessione cruciale per il nostro tempo, un’affilata antropologia dell’in-differenza.
INFORMAZIONI
- Pagine 304
- ISBN: 978-8898837540

Bruno Barba
Bruno Barba è Ricercatore di Antropologia del Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Genova. Da più di vent’anni studia il meticciato culturale e il sincretismo religioso del Brasile. Tra le sue pubblicazioni Bahia, la Roma Neg*a di Jorge Amado, (Unicopli 2004), La voce degli dèi (Cisu 2010), La XXXIII squadra (effequ 2010), Dio neg*o (Seid 2013), No País do futebol (effequ 2014), Rio (Odoya 2015), Calciologia (Mimesis, 2016), San Paolo (Odoya 2017), 1958. L’altra volta che non andammo ai Mondiali (Rogas 2018). Tra le sue traduzioni Mitologia degli Orixá di Reginaldo Prandi (Edit 2015).
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