Formidabile personaggio Yasha Mazur, soprannominato il Mago di Lublino: illusionista, saltimbanco, ipnotizzatore, capace di liberarsi da qualunque corda e di aprire qualunque serratura. E, come altre figure magistralmente tratteggiate da Singer, combattuto fra insaziabili appetiti carnali e nostalgia degli antichi riti della sua religione. Di donne, oltre alla moglie che lo aspetta pazientemente nella casa di Lublino, Yasha ne ha almeno tre o quattro, e di una di loro, è innamorato al punto di volersi convertire per sposarla. Con lei vorrebbe partire per l’Italia, che in questo scorcio del diciannovesimo secolo sembra potergli offrire tutte le opportunità che non avrà mai nel suo paese. E tuttavia non sa decidersi, i dubbi lo tormentano «come uno sciame di locuste». Finché un giorno non accadrà qualcosa – qualcosa di terribile – che indurrà il Mago di Lublino a intraprendere un cammino che non avrebbe mai immaginato di percorrere.
INFORMAZIONI
- Pagine 230
- ISBN: 978-8845934858

Isaac Bashevis Singer
Scrittore ebreo-polacco di lingua jiddish. Di ascendenza rabbinica, trascorse l’infanzia nel quartiere popolare di Varsavia dove il padre aveva il suo «Beth Din» (tribunale religioso ebraico): l’esperienza di questo ambiente osservante e avventuroso, domestico e insieme sacrale (rievocato nel libro di ricordi Alla corte di mio padre, 1966), così come gli studi nel seminario rabbinico di Varsavia, furono determinanti per la sua personalità di scrittore, rivelatasi dopo che, nel 1935, si trasferì a New York. Il suo primo romanzo, Satana a Goray (1935), ritrae la tentazione messianica, ossia il sogno mistico-erotico e perverso di cooperare all’infrazione della legge, per accelerare il trionfo del male che deve precedere la redenzione totale. Ma è soprattutto nelle raccolte di racconti Gimpel l’idiota (1957), I due bugiardi (1961), Breve venerdì (1964, nt), il cui originale jiddish risale ad anni precedenti, che Singer raggiunge l’apice della sua grandezza. Nel 1978 ha ottenuto il premio Nobel.