Questo poemetto giunge alla terza edizione dopo quelle, in altre collane einaudiane, del 2005 e del 2010. Ed è un’edizione nuova per interventi strutturali dell’autore, oltre che per l’aggiunta di un testo in appendice. In questi quindici anni di vita la saga comica e poetica di Scatorchio, che per fare dispetto al suo rivale in amore aiuta il sindaco a trasformare il paese in una discarica di rifiuti, ha avuto molti lettori e molti spettatori dato che il poemetto, di intima natura teatrale, è stato più volte messo in scena. È un libro originalissimo, scritto in una lingua dialettale inventata, sapientemente primitiva. Nel monologo si affollano le voci di personaggi indimenticabili, come l’amata ma non bellissima Sirocchia, la vidova Capecchia, che scoprirà di non essere tanto vedova, lu nonnio, maestro di educazione sentimentale… E un bestiario di esseri non meno infelici e desideranti degli uomini: lu gatto gattaro, lu cane canaglio, lu rundenello, lu surcio pantecano. Scatorchio parla con loro come parla con Gesú e con la Maronna e Iddio Patro in una lingua che attinge alle parlate centro-meridionali ma anche ai volgari delle origini. Proiettando una questione d’attualità (lo smaltimento dei rifiuti, la protezione della natura) in una storia senza tempo, un mito archetipico, una preghiera universale.
INFORMAZIONI
- Pagine 120
- ISBN: 978-8806247966
Tiziano Scarpa
Nato nel 1963, ha scritto romanzi, testi teatrali, poesie. Tra i suoi libri è affezionato in particolare a Corpo (Einaudi, 2004), Groppi d’amore nella scuraglia (Einaudi, 2005), Stabat Mater (Einaudi, Premio Strega 2009). Un giorno ha visto i disegni di Massimo Giacon esposti nel bagno di una camera d’albergo di Milano: lo hanno colpito talmente da ispirargli sessanta racconti. Ne è uscito il libro Amami (Mondadori, 2007).