Parigi è la città più amata da Hemingway, quella che considerava il miglior posto al mondo per lavorare. Ormai anziano e malato, Hemingway ricorda la Parigi degli anni Venti, dove in piena età del jazz aveva vissuto «molto povero e molto felice». Tra bevute, oppio, corse di cavalli e snobismo sociale, la fame si rivela scuola e disciplina, mentre alla libreria Shakespeare and Company si incontrano scrittori e intellettuali come Ford Madox Ford, Gertrude Stein, Ezra Pound, James Joyce, Francis Scott Fitzgerald. Quest’opera d’addio, che celebra la vita a Parigi come una splendente giornata di festa, si rivela molto più di un libro di ricordi: un inno alla libertà, alla insopprimibile libertà dell’uomo di pensare, agire ed esprimersi.
INFORMAZIONI
- Pagine 224
- ISBN: 978-8804689911

Ernest Hemingway
Ernest Hemingway (Oak Park, Illinois, 1899 – Ketchum, Idaho, 1961), è uno dei più grandi scrittori americani di tutti i tempi. Premio Nobel nel 1954, raggiunse la fama nel 1926 con Fiesta. Giornalista e corrispondente di guerra, ha partecipato alla guerra di Spagna e alle due guerre mondiali. Amante dell’avventura, del rischio, delle forti emozioni e della festa, ha vissuto tra l’altro a Parigi e Cuba. Fra le sue opere principali ricordiamo: Addio alle armi (1929), Morte nel pomeriggio (1932), Verdi colline d’Africa (1935), Per chi suona la campana (1940), Di là dal fiume e tra gli alberi (1950), Il vecchio e il mare (1952), Isole nella corrente (1970).
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